Si può analizzare scientificamente e oggettivamente un suono, possiamo con certezza parlare della sua altezza, del timbro, della durata. Si può analizzare armonicamente una melodia sezionandola nota dopo nota, ma non si riesce mai pienamente a valutare quale impatto determinerà nell’ascoltatore.
«Visto con il freddo occhio del fisico, un evento musicale è solo una raccolta di suoni di varia altezza, durata, e altre qualità misurabili. In qualche modo, la mente umana attribuisce a questi suoni un significato. Essi diventano simboli per qualcos’altro che va al di là del puro suono, qualcosa che induce a piangere o a ridere, che piace o dispiace, che commuove o lascia indifferenti.» John Sloboda (musicologo e rappresentante della Psicologia Cognitivista)
La maggior parte di noi ascolta musica o suona uno strumento perché la musica è capace di suscitare emozioni: può rallegrare, annoiare, consolare oppure essere un sollievo e una via di fuga dalla noia e dalla monotonia. Se un alieno di una lontana civiltà ci chiedesse perché dedichiamo tanto tempo e interesse all’ascolto della musica la risposta sarebbe: perché la musica ha la capacità di elevare il livello della nostra vita emotiva.
Accantonando l’importanza sociologica che può avere la Musica intesa come collante di identità culturali e focalizzando l’attenzione sulle implicazioni psicologiche, si scopre che il potere terapeutico delle note è attestato da innumerevoli studi. La musica è in grado di modulare l’umore di una persona in diverse modalità: influisce sia nei più semplici contesti quotidiani donando momenti di svago, evasione, compagnia, ma in una prospettiva più ampia ha anche il potere di promuovere il benessere fisico e psicologico.
I benefici della musica sono tantissimi: aiuta contro i disturbi dell’umore, il disagio psichico, la depressione, deficit di lettura e di apprendimento, l’autismo, la demenza e le malattie neurodegenerative. L’esercizio muscolare legato all’uso di uno strumento è un’ottima e piacevole terapia riabilitativa per i pazienti che hanno subito lesioni motorie. La musica stimola la consapevolezza interiore, accresce il nostro benessere e migliora il nostro umore; influisce sul battito cardiaco, la pressione sanguigna, la respirazione, il livello di alcuni ormoni, in particolare quello dello stress, e le endorfine.
Un approfondito articolo del Centro di Psicologia Clinica conferma che anche il sistema immunitario risente dell’effetto della Musica. I fattori che più colpiscono il nostro sistema difensivo dall’attacco di patogeni e di agenti estranei sono lo stress e l’invecchiamento. È stato visto come la musica possa giocare un ruolo fondamentale nell’attenuare il naturale decorso della vita che porta ad indebolire le proprie difese.
Per approfondimenti:
– John A. Sloboda, “La mente musicale”, Urbino, Il Mulino, 2004.
– articolo “La musica come generatore di emozioni e di processi cognitivi” del Centro di Psicologia Clinica. Leggi l’articolo cliccando qui.
(foto di copertina: Rita Hayworth)
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