Pochi giorni fa ricorreva il compleanno di Israel Kamakawiwo’ole, cantante e musicista nativo hawaiano, che nacque proprio il 20 maggio di 61 anni fa. Grazie anche ad un bellissimo “doodle” che campeggiava nella home page del motore di ricerca Google, in suo onore e ricordo sono stati scritti molti articoli e credo sia stata per molti l’occasione per riascoltare il suo più grande successo: “Over the Rainbow”.
Israel Kamakawiwo’ole, conosciuto anche con il soprannome “Iz”, è l’artista hawaiano più famoso della storia. Iniziò a suonare con il fratello maggiore Skippy all’età di undici anni e raggiunse la popolarità negli anni ’70: andò in tour negli Stati Uniti e pubblicò dieci album di successo. Iz era un mago dell’ukulele, strumento oggi tornato di moda: si tratta di una piccola chitarra a quattro corde, adattamento hawaiano di un altro strumento di origine portoghese.
Iz grazie al suo successo riuscì a far conoscere il suono dell’ukulele al mondo, ma soprattutto divenne il simbolo di un popolo che in lotta per i diritti e l’indipendenza culturale dalla potenza americana. Era l’idolo di una popolazione che cercava di affrancarsi dall’immagine turistica, patinata e plastificata che hanno sempre avuto le Hawaii nell’immaginario collettivo, temi che spesso sono presenti nelle sue canzoni.
Da sempre in lotta con la propria obesità, Iz morì giovane all’età di 38 anni, proprio per complicazioni cardiache e respiratorie dovute alla sua condizione, ma lasciò in eredità al mondo il suo più grande successo: “Over the Rainbow”. Registrata alle tre di notte e poi pubblicata nel 1993 nell’album “Facing Future” è una dolcissima canzone in cui la sua voce e il suo ukulele creano una fusione di due altre successi: “Somewhere Over The Rainbow” da Judy Garland per il film “Il mago di Oz” e “What a Wonderful World” scritta da Bob Thiele e George David Weiss e interpretata per la prima volta da Louis Armstrong nel 1967.
Principalmente si può dire che “Over the Rainbow” in realtà sia una cover della celebre canzone composta per la colonna sonora del film di culto “Il Mago di Oz” del 1939. Un brano che dopo più di 80 anni ha ancora la capacità di incantare. Vinse l’Oscar per la migliore canzone e nel 2001 è stata eletta la “canzone del secolo” dalla Recording Industry Association of America e dalla National Endowment for the Arts ( seguita da “White christmas” di Irving Berlin, ma resa celebre da Bing Crosby).
“Over the Rainbow” (il titolo originale era “Over the Rainbow is where I want to be” ma fu ben presto accorciato) è stata composta come quasi tutte le canzoni del film “Il Mago di Oz” da Harold Arlen e Yip Harburg. Un successo che stava per essere scartato: dopo un’anteprima l’amministratore delegato della MGM e il produttore proposero di toglierla dal film perché secondo loro ne rallentava il ritmo. Per fortuna intervennero il produttore associato Arthur Freed e Roger Edens, vocal coach e mentore di Judy Garland, a salvare la situazione.
Nel film la protagonista Dorothy (Judy Garland) dopo un rimprovero della zia che le dice di viaggiare meno con la fantasia, canta questa canzone in cui sogna di trovarsi in un mondo “al di là dell’arcobaleno” dove i problemi si sciolgono come gocce di limone e i sogni diventano realtà.
Il testo nasconde un riferimento politico: Harburg raccontava la speranza americana per il programma “New Deal” pensato dall’allora presidente Franklin Roosevelt per far uscire gli Stati Uniti dalla Grande Depressione dei primi anni ’30.
“Over the Rainbow” è diventata parte della mia vita. È il simbolo dei sogni e dei desideri di tutti, sono sicura che è per questo che alcune persone hanno le lacrime agli occhi quando la ascoltano. L’ho cantata migliaia di volte ed è ancora la canzone che ho nel cuore.
Judy Garland
C’è anche chi ha trovato in “Over the Rainbow” una somiglianza sia armonica che melodica con un tema presente nell’intermezzo (noto come “Sogno di Ratcliff”) dell’opera “Guglielmo Ratcliff” composta da Pietro Mascagni nel 1985. Plagio, ispirazione, coincidenze?
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